Aseroe rubra Labill., 1800

Phylum: Fungi Linnaeus, 1753
Classe: Agaricomycetes Doweld, 2001
Ordine: Phallales Fish. E., 1898
Famiglia: Phallaceae Corda, 1842
Genere: Aseroe Labill., 1806
Italiano: Satirone, Fungo attinia
English: Anemone stinkhorn, Sea anemone fungus, Starfish fungus
Español: Hongo estrella
Specie e sottospecie
Aseroë rubra Labill - Aseroë rubra ssp. bogoriensis Pat. - Aseroë rubra var. brasiliensis Ulbr. - Aseroë rubra ssp. junghuhnii - Aseroë rubra ssp. muelleriana E. - Aseroë rubra Labill. - Aseroë rubra ssp. typica E. - Aseroë rubra ssp. zeylanica - Aseroë rubra ssp. typica Sacc. - Aseroë rubra ssp. pentactina - Aseroë rubra ssp. actinobola - Aseroë rubra ssp. muelleriana.
Descrizione
La principale attrattiva di questo particolarissimo fungo è l'aspetto, unico tra i miceti. Riconoscibile per il suo fetore di carogna o di feci e la sua forma che a maturità ricorda l'attinia. Questo fungo è presente in Europa e nel Nord America grazie a scambi involontari di spore. Assomiglia ad una stella marina o ad un anemone. Tipico dei giardini si trova su pacciamatura ed in zone erbose. Sorretto da un gambo bianco, ha forma di stella rossa e coperta da una bava brunastra molto attraente per gli insetti che diffondono le sue spore. Fu scoperto nel Nord America grazie ad un fotografo di nome Tim. Si trova nella Pacciamatura, nei prati, nei giardini, negli areali erbosi in genere. Il primo fungo formalmente descritto come Aseroë rubra, così battezzato dal botanico francese Jacques Labillardière, è stato trovato nel 1800 nel sud della Tasmania. Il nome botanico deriva dalle parole greche Ase = disgusto e roe = succo e dal latino ruber = rosso. Fa parte della famiglia delle Phallaceae anche se collocato da alcuni micologi nella famiglia delle Clathraceae. Come queste infatti avvolge le sue spore in una bava viscida brunastra che puzza di feci o carogne per attrarre gli insetti, diffusori aerei formidabili della specie. Volva: il primordio appare come una struttura a forma di uovo, detta volva biancastro e parzialmente interrato di circa 3 cm di diametro (1¼ del totale), biancastro con sfumature giallognole, con all'interno uno strato gelatinoso e al centro l'abbozzo bianco-rosa del carpoforo che si apre ben presto in un gambo cavo bianco con braccia rossastre che spuntano e si sviluppano ad un'altezza di circa 10 centimetri. Quando matura diventa lungo fino a 8 centimetri e può contenere 6-10 bracci con 2 piccole diramazioni. Il corpo fruttifero di questo particolarissimo fungo è un disco centrale che si espande con dei bracci (che partono dal cappello, si diradano in due altri piccoli braccini e si dispongono in cerchio rispetto al centro) in cui vi è una mucillaggine contenente le spore. Diventa a forma di stella quando matura. Il colore dei bracci è solitamente rosso o il rosa anche se in rarissimi casi si sono riscontrati anche il giallo, l'arancione, il rosso-arancio ed addirittura il bianco (nei funghi albini). I bracci (che spesso hanno punta arricciata) hanno una membrana rossa rugosa e striata. Il centro del cappello è rosso da giovane e bruno-marrone da adulto. La gleba è contenuta alla base dei bracci ed è di colore verde-marrone. Matura in una forma a stella con 6-10 braccia lunghe circa da 3,5 a 7,5 cm di lunghezza misurata dal centro e larghe meno di un centimetro dalla base. Ogni braccio si divide in due appendici a forma di tentacolo. La sommità del fungo è coperta da una massa viscosa bruno-olivastra o gleba, che odora di carne putrefatta. Alla base del gambo presenta una volva a forma di coppa, residuo dell'ovulo originale. Gleba rossa da giovane, verde oliva scura-marrone e brillante da vecchia, mucillaginosa, a forma di piccoli tentacoli, fedida, viscida, come squagliata, molle e disposta nella parte centrale del carpoforo e un poco sulla base delle braccia, anche se può coprirle del tutto o quasi (il fungo può alzarsi di un decimetro dal terreno). A volte degli insetti, attirati dalla gleba, depositano le proprie uova all'interno del buco o del fungo stesso, in modo che le piccole larve abbiano il cibo necessario. Gambo bianco, striato (a volte con macchioline marroni), lungo circa 8 centimetri che a maturità diventerà rosa, cavo internamente (non sempre, a volte il cappello la chiude) quando matura (o direttamente da giovane). La base è gelatinosa e flaccida, si espande in contemporanea ai bracci. Può essere rigata di blu-azzurro. Sia l'interno, il gambo, i bracci con la loro gleba, il centro e la gleba stessa sono rugosi. Nella parte inferiore può rimanere un resto del velo detto volva. Sulla parte inferiore dei bracci e intorno al centro ci può essere della gleba sterile che rimane rossa e squamosa. Micelio bianco o giallognolo. Carne bianca nel gambo immaturo e rosa in quello adulto e vecchio, nelle ife è bianco-giallastra mentre nel cappello ed all'attaccatura è rossa. Fragile, elastica, non cessante, questo fungo ha carne virante lievemente al blu al tatto, allo sfregamento o al danneggiamento. Non si conoscono notizie sul sapore della carne in quanto nessuno ha mai assaggiato questo fungo. Non si conoscono reazioni chimiche. Odore nauseante, derivato dalla gleba, come di carne putrida. Spore di 5.5-6.5 x 2-3 µm cilindriche, lisce, inglobate nella gleba sporata oliva-marrone. Spore di colore bianco-giallo. Le spore vengono disperse da insetti, lumache e chiocciole attratte dall'odore fetido che emana la gleba. Queste spore vanno con la speranza di nascere in un nuovo areale. Non è raro vedere questo fungo invaso da mosche che lo divorano interamente. Molte spore si trovano nelle feci o nelle carogne di animali che attraggono gli insetti che spargono queste ultime. Probabilmente commestibile allo stato di ovulo ma immangiabile per l'odore nauseante ed il sapore viscido. Tuttavia, secondo voci non confermate, in alcune nazioni dell'Europa viene consumato senza problemi allo stato di "ovolo" e privato del peridio gelatinoso.
Diffusione
Su terreno umido con detriti legnosi marcescenti (fungo saprotrofo), nelle regioni tropicali o sub-tropicali nei prati e boschi alpini e sub-alpini. È comparsa (probabilmente trasportata) nei Royal Botanic Gardens di Kew nel 1829 ed in tutta la California ed il Nord America. In occidente vi è arrivato tramite trasporto involontario delle spore tramite terra e materiali organici. Più comune nelle serre ma comunque rarissimo, è presente nei giardini, nei campi coltivati a graminacee (i lawns), nelle aree coltivate in genere e nei ceppi degli alberi. Nella Victoria questo fungo occupa quasi esclusivamente areali alpini, in Tasmania si limita nei siti del nord. E comune in Africa tropicale, Australia, Oceania e altri areali tropicali. È presente anche nel South Carolina e nelle isole del pacifico. Questo fungo abbastanza comune vive in varie aree dell'Australia dal sud-est Queensland, il New South Wales e l'oriente della Victoria, Queensland, New South Wales a e Tasmania. Si trova inoltre da un lato all'alro delle isole dell'Oceano pacifico. È saprofita, predilige residui legnosi o pacciamature ed è pertanto facile trovarlo nei giardini o in prossimità di piantumazioni ornamentali. Si può trovare anche nelle distese erbose montane e nei boschi, negli areali alpini o sub alpini. Dal suo habitat originario si è diffuso in altre parti del mondo insieme a zolle o terriccio da giardinaggio: è stato documentato lo sviluppo su terreno trasportato dall'Australia in una serra a Kew Gardens nel 1829 e
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Data: 06/03/2002
Emissione: Funghi locali Stato: New Zealand |
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Data: 08/09/1997
Emissione: Funghi a Tonga Stato: Tonga Nota: Emesso in foglietto di 15 v. diversi |
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Data: 01/01/2002
Emissione: Funghi Stato: Guinea |
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Data: 27/12/2002
Emissione: Funghi e Scout Stato: Guinea |
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Data: 01/04/1999
Emissione: Funghi Stato: Indonesia |
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Data: 15/02/2007
Emissione: Funghi Stato: Palau |
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Data: 15/02/2007
Emissione: Funghi Stato: Palau |
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Data: 18/05/2005
Emissione: Funghi Stato: Papua New Guinea Nota: Emesso in foglietto di 6 v. diversi |
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Data: 10/04/2015
Emissione: Flora - Funghi Stato: Togo Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi |
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